L’omicidio stradale presto sarà legge

L’omicidio stradale presto sarà legge. Il ministero dei Trasporti vuole introdurlo nel Codice della strada sostituendo l’omicidio colposo.

Il reato di “omicidio stradale” potrebbe presto diventare realtà. A volerlo, questa volta, è lo stesso Ministero dei Trasporti, che sta verificando praticamente la fattibilità dell’introduzione nel codice della strada dell’introduzione dell’omicidio stradale e del cosiddetto ergastolo della patente.

Chi più di tutti si sta battendo per introdurre questa svolta è il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, che sintetizza così il lavoro che si sta facendo: “La riforma del Codice della strada avrà come priorità la sicurezza e il sistema sanzionatorio cambierà radicalmente: non la passerà più liscia chi provoca incidenti mortali guidando in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di droghe”. Dunque l’obiettivo è chiaro: fermare le stragi provocate da chi guida sotto effetto di alcol e di droga, prendendo finalmente in considerazione la trasformazione del reato da omicidio colposo a omicidio stradale.

E’ vero che la guerra alle stragi stradali ha portato alcuni miglioramenti, grazie alla collaborazione istituzionale con le Forze di Polizia, così come è vero che il numero dei controlli è aumentato in maniera rilevante passando da 241.932 nel 2006 a 1.643.135 nel 2010. Ma di fatto, ormai, sono tre anni che si parla dell’introduzione del reato di omicidio stradale senza che questo venga messo in pratica e inserito nel Codice della strada.

In molti da anni di battono per raggiungere l’obiettivo (ma presto finalmente potranno vedere vinta la loro battaglia). La prima a scendere in campo è stata l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale che aveva coniato il termine di “Omicidio Stradale” e registrato il dominio web www.omicidiostradale.it. Solo dopo il dominio è stato ceduto all’associazione Lorenzo Guarnieri, che si è occupata in questi tre anni della raccolta firme (arrivate a oltre 75mila).

Un percorso fatto di moltissime difficoltà. Eppure le associazioni, fatte soprattuto di familiari che hanno visto morire un loro caro investito da automobilisti ubriachi o sotto effetto di droghe, sono instancabili e si battono senza sosta, nonostante i governi cambino così come i punti di riferimento istituzionali. L’obiettivo resta una maggiore sicurezza sulle nostre strade, forti ora delo sostegno del sottosegretario ai trasporti Erasmo D’Angelis, che insieme a loro vuole dare una reale svolta affinchè nella modifica del Codice della Strada ci sia almeno un inasprimento di pene per chi uccide o provoca incidenti gravi guidando sotto l’effetto di alcol o droga.