È questione di poche settimane: dal 2013 la casa del Sol Levante inizierà a testare il Micro Commuter Prototype, una vettura elettrica da tre posti che nelle intenzioni dell’azienda nipponica sarà destinata a rivoluzionare la vita di pendolari e famiglie. Il progetto del colosso giapponese si basa su una struttura leggera (solamente 400 kg, batterie escluse) e su una carrozzeria intercambiabile a seconda delle esigenze del conducente; secondo Honda, un veicolo di questo tipo sarebbe più che adatto per gli spostamenti brevi in città, per il car sharing e per i servizi di consegna a domicilio. La mini-auto giapponese è l’erede di una concept car presentata lo scorso anno al salone di Tokyo: l’Honda Micro Commuter Concept. Il prototipo presentato lo scorso anno ricalcava la propria struttura da veicoli elettrici già esistenti come Audi Urban Concept, Volkswagen Nils e Renault Twizy. La velocità massima raggiungibile era di 60 km/h e poteva contare su una batteria agli ioni di litio estraibile ma la caratteristica senza dubbio più eccentrica era la presenza di una cloche al posto del volante. Rispetto alla sua cugina più vecchia, la Micro Commuter presenta alcune significative migliorie: la nuova struttura del veicolo consente di riorganizzare meglio lo spazio spostando l’ingombrante batteria sotto il pianale, in questo modo l’auto risulta più compatta e con un baricentro più basso. Sul tetto della vettura potranno essere posizionati dei pannelli solari che avranno una duplice funzione: ricaricare la batteria ed alimentare tablet o altri dispositivi elettrici.
Secondo la casa nipponica la batteria della Micro Commuter avrà un’autonomia di 60 km (con un tempo di ricarica di sole 3 ore) e la velocità massima raggiungibile sarà di circa 80 km/h. In soli 2,5 metri di lunghezza, 1,25 di larghezza e 1,445 di altezza la microcar giapponese potrà ospitare due adulti oppure un adulto e due bambini; tecnicamente non si tratta di una vera e propria automobile in quanto, dato il peso piuma e la potenza contenuta, rientra in una categoria motociclistica. Poco importa, il Ministero delle Infrastrutture giapponese ha già ricevuto il progetto dalla Honda ed è inmediatamente partita la fase di sperimentazione, ancora una volta il paese del Sol Levante si dimostra molto sensibile alle nuove tecnologie, specie se a impatto zero.tra altezza.