Avete presente la vecchia Fiat 124? Nella città di Togliattigrad, capoluogo della Russia centrale sulle rive del Volga, si fabbricava una automobile con le stesse caratteristiche della vecchia berlina torinese. L’auto in questione si chiamava Lada 2017 e veniva prodotta per il mercato russo grazie ad un accordo commerciale firmato con la Fiat più di trent’anni fa. L’ultimo modello di questo mitico esemplare è uscito dalla catena di montaggio della Autovaz circa un mese fa. Era una macchina molto apprezzata all’ombra degli Urali tanto che in tutti questi anni ne sono state vendute circa 17 milioni.
La decisione della Lada non è frutto del caso, sebbene rimanga la regina del mercato di questo immenso paese, la sua posizione è sempre più insidiata dalla concorrenza straniera. Le automobili più vendute a Mosca e dintorni continuano ad essere due modelli prodotti dalla Autovaz: la Kalina, una utilitaria derivata dall’Opel Corsa degli anni 90 e la Priora, una compatta leggermente più lussosa rispetto alla sorella minore, ma le case automobilistiche orientali e americane rosicchiano mese dopo mese questo vantaggio.
Sono quattro i concorrenti ansiosi di fare le scarpe alla compagnia di casa; Hyundai, che scala posizioni grazie alla Solaris, Ford, che grazie alla Focus sta guadagnando sempre più terreno, Nissan e, ultima ma non meno importante, la Kia che si è infilata di diritto tra le pretendenti al trono grazie allo straordinario successo ottenuto con la Rio.
Quello che è certo è che la Lada non rimarrà a guardare; forte della nuova alleanza stipulata con il colosso Renault-Nissan potrà contare su capitali freschi da investire per rimodernare stabilimenti e flotta. I soldi del colosso franco-giapponese non tarderanno ad arrivare; Renault controlla già il 25% dell’azienda russa ma l’obiettivo dichiarato è quello di acquisire il pacchetto di maggioranza. L’operazione costerà più di 700 milioni di dollari ma a Parigi non sembrano avere dubbi: entro il 2014 Renault e Nissan avranno pieni poteri su Autovaz. La strategia della casa francese si fa sempre più chiara: con l’acquisizione di Dacia e Lada la multinazionale transalpina guarda sempre più a est cercando di trovare nuovi e affamati mercati per controbilanciare le vendite sempre più asfittiche dell’Europa occidentale.