Sicurezza stradale: il colpo di sonno uccide. Secondo una ricerca mettersi in auto stanchi è come guidare ubriachi.
Si sceglie di mettersi in viaggio stanchi, o di notte, o dopo molte ore di lavoro. Ma in pochi sanno che i morti per colpi di sonno alla guida, in Italia, superano le vittime dell’alcol. Un incidente su cinque, sulle nostre strade, è causato da un colpo di sonno. I dati preoccupanti emergono da una ricerca della ‘Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno’ in collaborazione con Mercedes Benz Italia SpA sul tema della sicurezza stradale.
Secondo la ricerca, mettersi in auto con un debito di sonno è come guidare dopo aver bevuto un litro di vino in un’ora a digiuno. Che tradotto vuol dire che chi si mette al volante stanco è come se fosse ubriaco e dunque mette in pericolo la sua vita e quella degli altri. Ma ‘è di più. Mentre infatti l’alcool e le droghe si possono accertare con analisi del sangue e test specifici su strade e autostrade, la sonnolenza non può essere verificata su strada. Che cosa fare quando ci si sente stanchi? Il consiglio della Fondazione è quello di fermarsi immediatamente. E’ l’unico vero antidoto per combattere la sonnolenza alla guida, ancora poco conosciuta e troppo sottovalutata dagli automobilisti.
Eppure dal sondaggio emerge che solo il 4% degli intervistati fa uso della sosta lunga in caso di stanchezza, preferendo invece continuare il viaggio. Oltre la metà degli italiani, infatti, pensa che fare i classici due passi possa bastare. Il 52% alza il volume della radio sperando di rimanere sveglio o che la stanchezza passi. Il 47% apre il finestrino e il 45% prende un caffè al volo. Altri poi sperano in metodi alternativi, come muoversi un po’ mentre si guida, mangiare qualcosa o bere. E il 5% degli intervistati ritiene addirittura che guidare più velocemente possa far passare la sonnolenza.
La Fondazione stima che almeno un incidente stradale su cinque sia causato da un colpo di sonno. L’indice di mortalità è superiore alla media giornaliera per tutto l’arco di tempo che va dalle ore 20 alle 7 del mattino, raggiungendo il valore massimo intorno alle 4 di notte (5,7 decessi ogni 100 incidenti).