Questione “VelOk”

Sono sempre più i Comuni che decidono di adottare i VelOk, o Speed Check, colonnine arancioni poste ai margini della strada con la funzione di rallentare la corsa degli automobilisti, ricordando il limite di velocità. Generalmente sono “vuote”, ma in alcuni casi possono anche essere “armate” di autovelox: in questo caso, se sono affiancate da una pattuglia dei vigili, possono fungere da rilevatori di sanzioni. Da una parte il successo di questo particolare tipo di “dissuasore” è grande: difatti le colonnine in questione, ideate dalla Confservizi Veneto nel 2007, sono già state adottate da oltre 300 comuni in tutta Italia, per esempio a Roma, Lucca, Frosinone e Biella, dove sono state installate in totale più di 3000 colonnine, riscontrando una riduzione delle infrazioni del 70%. Solo a Verona nel giro di otto mesi sono state registrate 1800 multe.

Queste sanzioni però oggi rischiano di essere invalidate, o almeno contestate, in quanto, sulla base delle ambigue dichiarazioni del Ministero dei Trasporti, questi dissuasori non sarebbero riconosciuti nell’ambito della segnaletica stradale: “I manufatti in oggetto non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal Nuovo Codice della Strada e dunque per essi non risulta concessa alcuna approvazione. Poiché non possono essere qualificati come impianti, probabilmente non potranno essere ricondotti alla futura nuova disciplina. […] L’eventuale impiego come componenti della segnaletica non può essere autorizzato”. Questa è parte del testo del parere n°4295 del 24 luglio 2012, emesso direttamente dal Ministero.

Di conseguenza, a seguito di queste affermazioni, il VelOk non risulta essere né un impianto e né un segnale stradale; l’unico impiego possibile dovrebbe essere quello di misuratore di velocità, con l’autovelox installato al suo interno: però solamente se vi sono degli agenti in sua prossimità. Al contrario, se sono “vuote”, per il Ministero sono oggetti non riconosciuti a lato della carreggiata: da qui sorge la questione, che ha portato e sta portando numerosi automobilisti a contestare le multe ricevute.