Pensa a guidare: al via la campagna. La distrazione al volante è tra le prime cause di incidenti stradali
Maledetta distrazione. La disattenzione al volante è un grave problema e da quanto emerso dall’indagine Ipsos “Gli italiani al volante. La distrazione alla guida tra realtà e percezione “ è il primo fattore di incidentalità stradale.
La ricerca, promossa dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale in occasione del lancio della campagna “Pensa a guidare”, si propone di richiamare l’attenzione proprio su questo problema, poiché sugli oltre tre milioni e mezzo di incidenti tra auto avvenuti nell’anno precedente, i 2/3 sono stati causati da errate condotte di guida.
Cosa fanno gli italiani al volante? L’indagine Ipsos ha stilato un elenco di attività svolte simultaneamente alla guida; nella graduatoria compaiono: parlare al cellulare, digitare un sms, fumare, utilizzare il computer, mangiare o bere.
Di contro, importanti studi hanno dimostrato come la nostra mente gradisca poco le distrazioni e offra il massimo delle prestazioni quando si concentrata su una sola attività: ciononostante circa la metà degli intervistati ritiene “normale” mentre guida l’auto parlare con altre persone, cambiare le stazioni della radio, telefonare con il vivavoce o utilizzare il navigatore satellitare.
“L’indagine Ipsos è lo specchio dei comportamenti degli italiani al volante – dichiara Sandro Salvati, presidente della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale – la guida distratta viene spesso indicata come uno dei principali fattori di incidentalità stradale, eppure non esiste da parte dei guidatori una corretta percezione di comportamenti a rischio”.
L’obiettivo della campagna “Pensa a guidare” è proprio quello di sensibilizzare su questo problema e dissuadere dall’assumere condotte di guida che possano mettere a rischio la propria vita e quella degli altri. Inoltre il vantaggio di un guidatore attento è anche quello di pagare un premio assicurativo più basso nel momento in cui stipula la polizza RC Auto.