Marquez, un anno da record in MotoGP

A Valencia Marquez vince il titolo mondiale in MotoGP nell’anno del debutto nella classe regina. Un’impresa riuscita solo a Kenny Roberts nel 1978

Gli sarebbe bastato un quarto posto per laurearsi campione del mondo, ma a Valencia ha chiuso ancora una volta sul podio (il 16esimo stagionale su 18 gare). Marc Marquez vince il titolo mondiale in MotoGP nell’anno del debutto nella classe regina. Un’impresa riuscita solo a Kenny Roberts nel 1978. Il rookie della Honda ha impressionato per velocità, spavalderia e costanza di rendimento, strappando il primato di precocità della categoria a Freddie Spencer. Marquez diventa infatti il più giovane pilota di sempre a conquistare il titolo MotoGP. Nell’ultima decisiva gara di Valencia lo spagnolo ha lottato e si è preso anche qualche rischio, ma è stato lucido e attento a non cadere nei tranelli del suo rivale Jorge Lorenzo (campione del mondo nel 2012), che è stato costretto a passargli lo scettro pur avendo vinto più GP di tutti nell’arco della stagione (otto).

Il rookie della Honda, a soli 20 anni, è destinato ad aprire un ciclo, dominando per lungo tempo sulla categoria, proprio come ha fatto il suo idolo Valentino Rossi. Marc ha vinto con carisma, sorriso e talento, conquistando sei vittorie, nove pole e 16 podi. Numeri straordinari, se si pensa che sono stati messi a referto nell’anno dell’esordio in MotoGP. I margini di miglioramento, quindi, ci sono. Il suo è un palmarès da ragazzo prodigio: Marquez infatti è il quarto pilota nella storia del campionato del mondo a vincere il titolo in tre differenti categorie, insieme a Mike Hailwood, Phil Read e Valentino Rossi. Nel 2010 trionfa in 125, nel 2012 in Moto2 e quest’anno in MotoGP, laureandosi campione del mondo nelle tre classi nel giro di quattro anni.

La stagione di Marquez è stata una continua sorpresa, contornata da tanta freschezza e da uno stile di guida sempre al limite (con traversi e derapate in successione che accendono l’entusiasmo del pubblico): dal dominio al GP di  Austin in Texas (dove centra la prima vittoria di categoria dalla pole position) alla “spallata” a Lorenzo, all’ultima curva nell’ultimo giro della gara di Jerez (proprio nel tornante intitolato al maiorchino della Yamaha), passando per il magico sorpasso  su Rossi al “cavatappi” di Laguna Seca. E poi la sfida al limite a Silverstone (dove però Marc perde il duello con Jorge), i weekend perfetti a Indianapolis e al Sachsenring. Non sono mancati i momenti bui, come la caduta al Mugello (mentre si trovava in seconda posizione a tre giri dalla fine) o la bandiera nera a Phillip Island. Ma ha saputo gestire al meglio la pressione, non mostrando alcun segno di debolezza, a dispetto della sua giovane età. Insomma, un campione a tutti gli effetti.

Nel corso del 2013 Marquez ha macinato record su record: è diventato il pilota più giovane della classe regina a firmare il giro più veloce in gara, a trionfare in un GP, a conquistare una pole e a vincere quattro gare consecutive, raggiungendo un numero di successi, pole position e podi mai centrato da un rookie nella top class. Ma non è tutto. La vittoria di Austin, secondo appuntamento stagionale, ha incoronato Marquez come il più giovane pilota in 65 anni di storia del campionato del mondo a vincere un GP in tre diverse categorie, strappando il record proprio al suo compagno di box Dani Pedrosa. Il pilota di Cervera ha scritto una nuova pagina di motociclismo, ma non sembra aver intenzione di fermarsi. Intanto, oggi a Valencia inizia la nuova stagione con i primi test in vista del 2014. La caccia all’iride riparte subito.