Una cosa del genere non l’avevamo ancora immaginata, invece c’è chi ci sta lavorando da tempo per concretizzarla: creare delle auto “intelligenti” capaci di comunicare tra di loro. Ecco come il web 2.0 allargherà la nostra vita.
Il progetto si chiama American Journey 2.0 e lei è la AJ Ford Fiesta, la prima macchina, completamente connessa a internet, capace di “twittare” con le sue simili, condividere informazioni, localizzare punti di interesse e individuare la posizione di eventuali compagni di viaggio a bordo di altre vetture.
Gli ingegneri della Ford sono al lavoro da mesi per aggiungere applicazioni concepite per gli smartphone alle automobili dotate del sistema di comunicazione e intrattenimento SYNC, basato sulla piattaforma Microsoft Auto. Il software che consente alla macchina di avere una sua autonomia su Twitter si chiama “Auto” matic Blog e nelle intenzioni degli sviluppatori, il suo compito è quello di “elevare l’auto allo stesso rango degli altri membri dell’equipaggio, fornendole una personalità e un modo per comunicare i suoi stati d’animo”.
Il risultato di tanto lavoro è stata l’elaborazione di alcune “apps on the road“, messe alla prova per la prima volta a maggio lungo il tragitto da Ann Arbor (Michigan) alla Maker Faire di San Matteo (California). Per una settimana due AJ hanno viaggiato da un capo all’altro degli Usa, scambiandosi post, fotografie e segnalazioni come avviene normalmente sui social media.
Durante l’esperimento, una delle due auto ha “twittato” le sue interpretazioni del viaggio con messaggi del tipo “sta diventando buio, è ora di accendere i fari”, o cose più “personali” come “non c’è traffico”, “non piove e mi sto godendo una bella strada tutta curve”. I messaggi sono il frutto della combinazione di informazioni telemetriche raccolte da sensori posizionati in vari punti della macchina (come la velocità e il ritmo di accelerazione e frenata), coordinate GPS e altre informazioni prese qua e là dalla Rete.
Questi software offriranno a macchina e conducente una presenza costante sui social network, facendo prefigurare una sorta di simbiosi tra rete stradale e rete internet, un ottimo esempio di cosa può succedere quando le applicazioni si sposano ai motori.