La prima auto

Quando l’uomo inventò l’auto non poteva ancora comprendere le potenzialità di questo mezzo, né tantomeno i cambiamenti che avrebbe portato. Ma facciamo un passo indietro per scoprire chi e come inventò questo – allora – strano marchingegno che oggi è il mezzo di trasporto più diffuso e ammirato nei musei più importanti del mondo.

I padri della moderna auto con motore a combustione interna sono universalmente riconosciuti nelle persone di Gottlieb Daimler e Carl Benz, due tenaci ingegneri tedeschi dell’800 che realizzarono, pur separatamente, i primi piccoli motori compatti e veloci della storia. I loro nomi diventarono famosi il 17 ottobre 1926, giorno in cui avvenne la fusione delle rispettive aziende che diede vita a uno dei marchi più prestigiosi del mondo: la Mercedes Benz.

Già qualche decennio prima – siamo tra il 1885 e il 1886 – Carl Benz brevettò la prima forma di auto, allora si trattava di una vettura abbastanza rudimentale, ma pur sempre si trattò della prima carrozza senza cavalli, con un motore di 0,9 CV.

La Motorwagen – questo il nome dell’auto – venne qualche anno dopo testata per un “lungo” viaggio (circa 55 Km) in maniera del tutto fortuita: si racconta che la moglie di Benz, Bertha, rubò uno dei tre esemplari del mezzo senza mettere al corrente il marito; per la signora Benz tutto filò liscio: percorse senza problemi i 55 Km che separano Francoforte da Baden Baden e rientrò dopo tre giorni. Quello fu il primo lungo viaggio della nuova auto.

A seguito di questo cammino si deve la nascita della seconda marcia: fu, infatti, la moglie di Benz a richiederla per aumentare il “piacere di guida”.

Curiosa a quei tempi anche la “rete di distribuzione” della benzina – se così può essere definita: i pochi esemplari di quest’auto potevano fare il pieno, pensate un po’, in farmacia. Prima di allora, infatti, il carburante veniva venduto come semplice disinfettante.