Inquinamento: meno auto e più biciclette?

Inquinamento: meno auto e più biciclette? Ecco cosa ne pensano gli italiani sull’inquinamento atmosferico.

Spesso ci lamentiamo per il forte inquinamento che ormai colpisce le nostre città. Ma come fare per rimediare? Negli ultimi anni è aumentata notevolmente l’attenzione che la società civile dedica all’ambiente e alla sua tutela e tante sono le iniziative anche in campo tecnologico per cercare di rendere le auto meno inquinanti e più ecologiche, anche se sappiamo che non sono solo le automobili la causa dell’inquinamento atmosferico delle nostre città. 

Una soluzione è certo anche quella di ridurre il numero di veicoli a motore presenti sulle nostre strade sostituendoli con mezzi di trasporto più ecologici come le biciclette. Ma cosa ne pensano gli italiani dell’utilizzo della bicicletta per muoversi in città? Linear Assicurazioni ha effettuato una ricerca per scoprire come i nostri connazionali considerino l’uso della bicicletta. Attualmente nel nostro Paese circolano circa 25 milioni di biciclette e tutti gli italiani si esprimono all’unanimità sull’esigenza di avere un maggior numero di piste ciclabili. In Italia ce ne sono solo 3.227 km, troppo poche se paragonate al resto d’Europa, in Germania ce ne sono addirittura 35 mila km. 

Il più grande problema riscontrato dagli intervistati è quello della difficoltà di circolazione sulle strade italiane, per il 43% infatti, nessuna zona della loro città consente un accesso agevole alle bici. Anche la sicurezza è un tema di fondamentale importanza. Il rischio medio di mortalità per un ciclista italiano è del 1,92% più del doppio rispetto a chi va in auto e ben 6 volte superiore rispetto a chi sceglie l’autobus. Le città considerate più sicure da percorrere in bici sono Aosta, Trento e Trieste, molta attenzione invece per chi circola in bici a Potenza, L’Aquila e Torino. Gli automobilisti stessi a volte si considerano “nemici” delle due ruote, il 61% non sopporta che circolino sempre in mezzo alla strada e il 58% degli automobilisti gli considerano pericolosi perché non prestano attenzione e sbucano ovunque.