Incidenti in calo, ma le vittime sono i giovanissimi

Meno incidenti e meno vittime mortali e feriti sulle strade del Paese. Sono positivi i dati resi noti da Aci-Istat sulla sicurezza stradale. Sono stati esattamente 205.638 gli incidenti rilevati nei quali hanno perso la vita 3.860 persone e 292.019 sono rimaste ferite riportando lesioni più o meno gravi. Si tratta di un calo del -2,7% per i sinistri.

Secondo i dati, il 76,4% degli incidenti si è verificato sulle strade urbane, con 1.744 morti (45,2% del totale) e 213.001 feriti (72,9%). Sulle autostrade si sono verificati 11.007 incidenti (5,4% del tot.), con 338 decessi (8,8%) e 18.515 feriti (6,3%). Rispetto al 2010, si osserva una riduzione dell’incidentalità su tutti gli ambiti stradali (-2,7)e una diminuzione significativa del numero dei morti in ambito autostradale (-10,1%), grazie anche all’implementazione del sistema “Tutor”, introdotto nel 2006 e diffuso su un numero sempre crescente di tratte autostradali.

Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (escluse autostrade): 4,7 decessi ogni 100 incidenti. Sulle autostrade l’indice di mortalità è pari a 3,1: un punto e mezzo in meno rispetto alle strade extraurbane.

Il maggior numero di incidenti e di decessi si è verificato a maggio (20.274 sinistri con 367 morti), mese con la media giornaliera più alta (654 incidenti e 12 vite spezzate). Gennaio è il mese con il numero più basso di incidenti (13.925; media giornaliera 449). Sabato e domenica sono i giorni in cui bisogna stare più attenti, perché ritenuti i più pericolosi: indice di mortalità 2,8 e 2,2.

Il venerdì è definito il giorno “nero” per incidenti (32.121: 15,6% del totale) e per numero di feriti (44.229: 15,1%). Ma il maggior numero di morti si registra, appunto, negli incidenti del sabato sera (641; 16,6%), seguito da domenica (606; 15,7%). Gli incidenti del venerdì e sabato notte sono pari al 40,7% del totale degli incidenti notturni; i morti e i feriti del venerdì e sabato notte rappresentano, rispettivamente, il 42,8% e il 43,3%. La classe di età in cui si registra il maggior numero di decessi è quella compresa tra i 20 e 24 anni per entramb