Gli uomini alla guida

La compagnia di assicurazioni Aviva ha realizzato un sondaggio che ha analizzato le dinamiche del comportamento di coppia alla guida riscontrando che per il 41% degli uomini la presenza della partner sul sedile del passeggero rappresenta una fonte di stress.

Uno su dieci ammette di guidare più prudentemente quando in auto è con la fidanzata, ma solo il 9% le lascia volentieri il volante. Questo perché, come emerge dalle risposte di un quinto degli intervistati, gli uomini non nutrono molta fiducia nelle capacità di guida femminili e il 26% ritiene che l’auto sia troppo potente per la compagna ed il 16% che lei soffra scarsa dimestichezza con l’auto.

Le donne al contrario sono più indulgenti e fiduciose e solo il 13 per cento considera il partner “troppo sicuro di sè” alla guida e il soltanto 10 ne teme l’eccessiva velocità o imprudenza. Il 43 per cento degli intervistati maschi ammette di essere “l’autista” prevalente nella coppia, soprattutto in caso di viaggi molto lunghi, col cattivo tempo o attraverso strade di campagna, contro il 10% delle donne, e il 20% di sentirsi un pilota migliore a tutti i livelli.

Solo il 18 per cento degli uomini però si considera il guidatore ufficiale, sensazione confermata appena dal 12 per cento delle donne, che riacquistano il dominio del volante quando c’è da accompagnare i figli da qualche parte. La prole viene affidata più volentieri a loro perché sono le più affidabili e una su tre ammette di guidare raramente da ubriaca o quando è molto stanca.

Un’altra ricerca commissionata dalla società produttrice di navigatori satellitari Tom Tom all’istituto di ricerca britannico ICM Research e condotta su 9.865 persone tra i 18 e i 64 anni in 11 Paesi europei, spiega però che in caso di ingorgo sono gli uomini i più insofferenti, stressandosi ben sette volte più del sesso femminile. “I maschi mostrano la tipica risposta “attacca o fuggi” – spiega David Moxon, psicologo della salute e coordinatore dello studio – e il fatto che non siano coscienti di tale atteggiamento, o che non riescano a controllarlo, può avere effetti molto negativi”. I principali sintomi di questo “disturbo da traffico”, continua Moxon, sono vertigini, problemi respiratori, dolori muscolari e addominali, ansia e difficoltà a mantenere la concentrazione alla guida.

Per combattere lo stress da ingorgo, secondo i ricercatori inglesi, un rimedio potrebbe essere la musica, e nella “hit list dell’automobilista” gli studiosi inseriscono 5 brani in particolare: “I want to break free” dei Queen, “Take it easy” degli Eagles, “Highway to hell” degli AC/DC, “Drive my car” dei Beatles e, siccome le code in macchina non finiscono mai, “On the road again” di Willie Nelson.