A volte le belle notizie arrivano anche dall’Italia: è tutta nostrana difatti la realizzazione del primo dosso in grado di produrre energia elettrica, grazie al passaggio delle auto. Lybra, questo il nome del dispositivo – che deriva dal termine latino che significa ‘bilancia’ – è un vero e proprio dosso che recupera energia dalle auto che passano e la trasforma in corrente alternata, subito pronta per essere riutilizzata.
Un’idea tutta italiana realizzata dalla Undeground Power, fondata nel 2011 da Andrea Pirisi, ingegnere elettrico di 34 anni e dai suoi soci Massimiliano Nosenzo e Andrea Corneo, che per il momento è stata installata nel parcheggio del centro commerciale Auchan di Rescaldina, in provincia di Milano. Il traffico di automobili che circola in uno shopping center come questo è molto grande, si stimano difatti 8.500 passaggi al giorno: questo permetterà di produrre 100mila chilowattora/anno, l’equivalente, all’incirca, di quanta ne producono un impianto fotovoltaico da 80 kW o in alternativa circa 19 tonnellate di petrolio.
Il progetto di Lybra ha ricevuto nel tempo diversi premi, e finalmente nel giugno 2013 ha trovato una prima applicazione concreta. Questo è stato reso possibile dalla collaborazione con Auchan e il loro progetto Creative Attitude, rivolto ai suoi dipendenti in tutta Europa e alla ricerca proprio di un dispositivo per aumentare la sostenibilità ambientale dei centri commerciali. Il rallentatore di velocità in questione è realizzato con gomma e acciaio, ed è lungo dieci metri; passando sopra di esso le auto producono energia cinetica, che viene catturata da una dinamo che poi la trasforma in corrente alternata. In questo modo si restituisce all’ambiente energia che altrimenti andrebbe sprecata, e che invece in questo modo è subito pronta all’utilizzo; e l’idea di installare il dosso in un centro commerciale è molto buona, proprio perché è un luogo nel quale si consuma tantissima energia.
L’investimento per Auchan è pari a 100mila euro, che l’azienda prevede di recuperare in sette anni circa. Allo stesso tempo per Pirisi e i suoi soci, tra cui vi è anche il professor Riccardo E. Zich del Politecnico di Milano come responsabile scientifico, questa è la realizzazione di un sogno, al quale avevano iniziato a lavorare già nel 2005, anno in cui Pirisi stava facendo il dottorato al Politecnico. Per una volta una bella notizia che vede come protagonisti delle persone e delle idee tutte italiane: un grande segnale di speranza dunque per tutte le start up del nostro Paese.