Caos multe, Equitalia va in pensione

E’ già stato ribattezzato “caos multe“. E lo è davvero, specie perché potrebbe favorire i “furbetti”. Le multe ricevute potrebbero non essere pagate, visto che per le vecchie contravvenzioni c’è il rischio prescrizione. Il motivo è semplice: a partire da lunedì 20 maggio Equitalia va in “pensione” in seimila comuni italiani. Da quel giorno finirà l’attività di riscossione delle multe stradali. La conseguenza più immediata sarà il caos delle cartelle esattoriali, perché i comuni non sono pronti, non si sono organizzati per tempo e quindi non potranno provvedere da soli. Solo duemila comuni hanno già le carte in regola per ricuotere i soldi delle multe. L’addio di Equitalia per la raccolta dei tributi, infatti, era noto già da almeno due anni. Ma quasi tutti i comuni hanno ignorato l’evento e ora sono in grossissima difficoltà nel far fronte alle nuove esigenze.

Ma che cosa accade in concreto per chi ha commesso infrazioni stradali? Nei comuni e nelle province interessate (appunto seimila su ottomila, quindi moltissimi) ci sarà un blocco delle procedure riguardo le infrazioni accertate dai vigili urbani e dalla polizia provinciale. Non saranno invece “bloccate” le multe fatte dagli altri  organi di polizia stradale. In definitiva con il blocco della riscossione da parte di Equitalia non verranno più spedite le cartelle di pagamento a chi ha commesso infrazioni. Per l’automobilista, dunque, solo una buona notizia, visto che la multa subita molto probabilmente non arriverà a casa. Chi davvero beneficerà di questo caos sono coloro che hanno multe vecchie, ma che non sono ancora state notificate. Ai comuni tocca il compito di incaricare nuovi soggetti riscossori che riescano a ricostruite tutte le procedure arrestrate e facciano arrivare le notifiche a destinazione.

In realtà, affinché la multa non venga pagata, bisogna aspettare (e sperare) che passino cinque anni. Solo dopo questo periodo di tempo scatta la prescrizione delle multe. Ci potrebbero poi essere problemi dal passaggio da un riscorrore all’altro. Per esempio la multa potrebbe andare persa. I “furbi” però devono stare attenti. Se oggi viene presa una contravvenzione è bene pagarla e non sperare che rientri nel calderone “caos multe”. Entro cinque anni la situazione dovrebbe essere già risolta, dunque è inutile sperare che cada in prescrizione.