Carburante proveniente dai rifiuti organici, sogno o realtà? Per ora una grande sfida raccolta dalla VCO Trasporti di Verbania che ha deciso di studiare la possibilità di ricorrere ad un biocarburante alternativo per alimentare i propri mezzi di trasporto pubblico. Le ricerche sui carburanti generati dagli scarti organici sono state condotte dai laboratori specializzati GreenLab e Nanoireservice, società di riferimento del NisLabVCO. Dagli studi è stato possibile notare un vantaggio a livello ambientale derivante dalla minore quantità di rifiuti destinati allo smaltimento, e un vantaggio economico riferito al ridotto costo del carburante e dello smaltimento stesso dei rifiuti che verrebbero così riciclati.
VCO Trasporti gestisce 17 concessioni di autolinee sul territorio del Verbano Cusio Ossola, per una percorrenza annua di circa 1.800.000 km utilizzando una cinquantina di mezzi. Il suo interesse per un carburante alternativo propone una soluzione a inquinamento e rifiuti, due problematiche diverse ma entrambe presenti sul territorio.Grazie ai primi test eseguiti nei laboratori NisLabVCO è stata verificata e accertata la possibilità di scaldare i rifiuti organici fino a 600-700 gradi attraverso una pirolisi veloce. È stato così possibile ottenere un bio-olio dall’elevato potere calorifico, idoneo al processo di raffinazione in biocombustibile diesel. Dopo i primi risultati soddisfacenti il progetto verrà portato avanti sarà completamente finanziato dalla VCO Trasporti grazie ai fondi europei per la ricerca sulla sostenibilità ambientale. Rispetto ai normali biocarburanti, il green diesel in questione ha l’ulteriore vantaggio di non richiedere coltivazioni apposite per ottenere la materia prima. Non sarà quindi necessario destinare spazi agricoli o impiegare acqua ed energia per la sua produzione.
La nuova vita dei rifiuti potrebbe veramente portare grandi vantaggi a livello ambientale ed economico, salvaguardando l’ambiente, limitando l’inquinamento e riducendo i costi per lo smaltimento dei rifiuti.