Benzina, agli italiani non piace il self service

Benzina, agli italiani non piace il self service. Anche se il prezzo del carburante sale preferiscono farsi servire.

Agli italiani non piace fare benzina al self service. Nonostante la crisi, nonostante il prezzo del carburante continui a salire, si preferisce farsi servire e spendere qualche centesimo in più. Lasciando perdere le code di questi ultimi week end grazie ai super sconti partiti con Eni a cui si sono aggregate altre compagnie petrolifere, più della metà degli intervistati per una ricerca dell’Ispo, ben il 56%, sceglie il servito al distributore al posto del meno caro self service. Secondo l’indagine, però, sette italiani su 10 scelgono il benzinaio e la compagnia con le tariffe più basse.

Insomma, sono pigri ma con un occhio di riguardo per la compagnia che costa meno. Chi invece non bada a spese per quanto riguarda la benzina sono gli anziani e le donne (soprattutto quelle che vivono nelle gradi città), che non solo si fanno servire, ma badano anche poco al caro petrolio. Inoltre dall’indagine emerge anche qual è la spesa media per la benzina: 120 euro con punte superiore a 150 euro per un italiano su cinque. Secondo i dati della ricerca commissionata dall’Unione Petrolifera, ci sono troppi distributori: circa 8 mila in eccesso. Ci sono 18.000 impianti, ha spiegato il presidente Pasquale De Vita, troppi rispetto alle esigenze. Ma il dato più interessante riguarda la guerra dei prezzi, come si sta vedendo anche in questi week end estivi, con lunghe code ai distributori di benzina che fanno sconti.

I “saldi estivi” dell’Eni (20 centesimi in meno dal sabato al lunedì mattina) hanno scatenato i concorrenti, per prima la Q8. Ma nel frattempo molte altre compagnie si sono adeguate agli sconti e iniziano ad applicarli nel fine settimana. Non è finita. Gli italiani sono convinti che in Italia il carburante sia più caro che altrove e attribuiscono quasi tutta la responsabilità di questo maggiore costo alle accise, che per più di 8 intervistati su 10 incidono almeno per il 50% sul prezzo finale del carburante. Eppure, e questo è il dato interessante, il 20% degli italiani non sa assolutamente quanto costi la benzina e il 40% non conosce i prezzi del gasolio.