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Il risarcimento diretto, anche detto indennizzo diretto, è un tipo di procedura di risarcimento danni da incidente stradale attiva dal 1 febbraio 2007, che permette ai guidatori coinvolti in un sinistro con uno o più veicoli di poter procedere autonomamente con la richiesta di rimborso.
L’indennizzo diretto è una procedura pensata per snellire tempi e modalità di liquidazione del sinistro, offrendo così notevoli vantaggi al danneggiato. La legge prevede che, nel caso in cui il guidatore si trovi coinvolto in un incidente in cui non ha colpa o è colpevole solo in modo parziale, il risarcimento possa essere richiesto direttamente alla propria compagnia assicurativa, senza quindi fare richiesta alla compagnia assicurativa dell’altro guidatore coinvolto. Occorre, allora, capire quali sono i casi in cui la legge è applicabile e come procedere alle dovute richieste.
Risarcimento diretto: condizioni e modalità di applicazione
Rispetto al diritto all’indennizzo diretto, l’art. 149 del codice delle assicurazioni stabilisce che esso possa essere richiesto in presenza di alcune condizioni fondamentali:
- Il sinistro deve risolversi in un urto tra i veicoli coinvolti: si esclude quindi il caso in cui, oltre al veicolo del richiedente risarcimento e a quello della persona che dovrebbe risarcire, siano coinvolti anche altri mezzi.
- Entrambi i veicoli devono essere immatricolati e assicurati in Italia, presso compagnie assicurative che hanno aderito alla convenzione Card. Questo passaggio è fondamentale, in quanto il risarcimento diretto è per la compagnia assicurativa un semplice anticipo della cifra dovuta all’assicurato: a risarcire a sua volta la compagnia interessata sarà l’agenzia presso cui il responsabile dell’incidente ha sottoscritto la sua polizza, secondo i termini stabiliti dalla suddetta convenzione.
Indennizzo diretto: cosa fare in caso di lesioni
Nel caso in cui ad essere coinvolto nel sinistro non è soltanto il mezzo, ma anche un passeggero o il guidatore stesso, sarà necessario inviare alla compagnia anche i dati della persona interessata. Fornire le generalità, come nome, cognome, luogo e data di nascita e copia dei documenti di identità è fondamentale per procedere con il risarcimento. Sono inoltre richieste tutte le possibili documentazioni utili per comprendere la natura e procedere al calcolo del danno biologico riportato: referti ospedalieri, visite mediche effettuate presso privati ed eventuali terapie seguite sono solo utili per permettere agli assicuratori di fare una stima precisa del risarcimento.
I tempi previsti in caso di contenzioso
Come stabilito per legge, il risarcimento diretto è da intendersi come una facoltà per l’assicurato. Ciò vuol dire che sarà l’intestatario del contratto a decidere se chiedere il risarcimento danni alla propria compagnia o a quella del responsabile del sinistro. Ecco le tempistiche di risoluzione:
- 60 giorni è il tempo previsto nella maggior parte dei casi
- 30 giorni è il tempo necessario se entrambi i conducenti hanno sottoscritto congiuntamente il modulo di constatazione amichevole
- 90 giorni sarà invece il tempo necessario in caso di danni alle persone (anche in presenza di constatazione amichevole)
Negli altri casi, invece, si applicherà la procedura ordinaria di risarcimento danni, perciò il danneggiato dovrà fare richiesta di rimborso alla compagnia del veicolo responsabile.