La formula del Bonus Malus: le classi di merito e il loro funzionamento

La formula Bonus Malus: di che cosa si tratta

Quasi tutte le compagnie assicurative auto e moto in Italia prevedono un sistema di tariffazione basato sul merito che si chiama Bonus Malus: di che cosa si tratta? Il Bonus Malus è una formula che si applica alle assicurazioni per mezzi di trasporto a due e a quattro ruote e che comporta la suddivisione delle tariffe delle polizze in classi di merito a seconda della buona o cattiva condotta dei contraenti. Nello specifico, ogni anno le agenzie modificano la contribuzione degli affiliati sulla base del numero di sinistri provocati (e denunciati, beninteso) dai conducenti: se non provocano incidenti, scendono di classe di merito, se ne provocano, invece, salgono.

La formula Bonus Malus: quante sono le classi di merito e come si cambiano

Le classi di merito stabilite convenzionalmente sono 18; la più bassa, quella in cui si trovano gli automobilisti più attenti e rigorosi, è la numero 1, mentre la 18 comprende gli autisti che hanno causato sinistri più frequentemente. Qualsiasi conducente che stipula la prima assicurazione auto o la prima assicurazione moto viene automaticamente inserito nella classe 14 (chiamata anche Classe Universale), e da quella, a seconda della sua condotta alla guida, può salire o scendere a intervalli annuali. Da una fascia di merito all’altra le tariffe cambiano anche in modo molto consistente, e il sistema è organizzato in modo da stimolare i conducenti a fare molta attenzione mentre guidano.

Infatti il funzionamento prevede che sia molto più semplice salire che scendere: se nel corso di un anno non si provocano incidenti, al momento dell’aggiornamento della posizione assicurativa si scende di una classe di merito; se invece si è responsabili di un sinistro, alla fine dell’anno si sale di ben due fasce di merito. È dimostrato che da quando è entrato in vigore il sistema Bonus Malus, il meccanismo ha funzionato come deterrente per comportamenti scorretti e illeciti alla guida.

La comunicazione al conducente della propria situazione relativa alla classe di merito viene fornita per legge dalla compagnia assicurativa circa 30 giorni prima della scadenza del contratto stipulato. L’avviso avviene tramite il rilascio di un documento, l’attestato di rischio, in cui compare il riepilogo dei sinistri denunciati dal contraente della polizza negli ultimi cinque anni, la classe di contribuzione dell’agenzia di assicurazione e, eventualmente, la classe corrispettiva delle 18 predefinite.

La formula Bonus Malus: cosa succede se si cambia compagnia assicurativa

Il sistema delle classi di merito è strutturato in modo che un conducente che voglia cambiare assicurazione auto possa farlo mantenendo il suo status tariffario e di condotta. Le classi sono infatti stabilite dall’IVASS, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, e la quasi totalità delle compagnie le condividono; quelle che non le presentano nella suddivisione più comune ne riprendono comunque lo schema nelle linee generali. In questo modo chi cambia agenzia non si ritrova a dover ripartire dalla classe di merito 14, ma potrà dar seguito alla sua buona o cattiva condotta di conducente.

La formula Bonus Malus: le modifiche e la legge Bersani

Che qualsiasi automobilista alla prima assicurazione finisca nella classe di merito 14, è la regola ufficiale del mondo delle assicurazioni; ma dal 2007 esiste un’importante eccezione a tale regola, in seguito all’entrata in vigore della legge Bersani. In uno dei suoi articoli, infatti, la legge prevede che un neo-assicurato possa stipulare la prima polizza entrando nella stessa classe di contribuzione di un familiare con il quale può dimostrare la convivenza; che sia il padre, la madre, il o la coniuge, da allora è possibile entrare nel mondo delle assicurazioni auto senza passare dalla Classe Universale, con un risparmio economico potenziale molto consistente (se, ovviamente, il familiare in questione staziona in una classe di merito più bassa della 14).