Nonni alla guida, consigli e scadenze

La popolazione italiana invecchia. E anche gli automobilisti. Oggi, in Italia, gli ultrasessantenni sono 6 milioni e 840 mila, un quinto del totale. Per i “nonni al volante” non c’è nessun particolare pericolo o problema, anche se le statistiche dicono che gli incidenti stradali direttamente imputabili agli anziani al volante sono aumentati. Guidare in età avanzata in totale sicurezza non è impossibile. L’importante è seguire alcuni consigli pratici e prestare un po’ di attenzione in più. Innanzi tutto bisogna rendersi conto dei proprio limiti, e parlare con il proprio medico nel momento in cui si presenta un qualunque problema che possa compromettere una guida sicura.

Bisogna poi tener presente che, superati i 60, combattere la stanchezza diventa più difficile. Discorso a parte per gli ultra 80enni. Dal 15 settembre 2010, per loro, il rinnovo della patente comportava obbligatoriamente un esame da parte di una commissione medica locale. Dal febbraio 2012 la norma è stata abolita e per il rinnovo basta la visita del medico della Asl. Un problema comune per gli anziani resta la vista. Per non vedersi negare il rinnovo della patente, la vista deve presentare (anche con l’uso di occhiali o lenti correttive) un totale di almeno 7 decimi di diottria, con un minimo di 2 decimi per l’occhio che vede meno. Per l’udito, invece occorre dimostrare la capacità di percepire una normale conversazione a due metri di distanza. Fra i 70 e gli 80 anni la patente dura per tre anni, poi va rinnovata. Oltre gli ottanta, è valida solo per due anni. Per riottenere la patente, bisogna superare la visita presso il medico della Asl. In vista di malattie particolari quali diabete o problemi cardiovascolari, serve invece l’approvazione di una commissione speciale incaricata, che potrà imporre scadenze ravvicinate.