RC Auto, il tagliando virtuale è realtà

RC Auto, il tagliando virtuale è realtà. L’Ania sta mettendo a punto il progetto per rendere digitale il tagliando assicurativo

Addio al vecchio tagliando dell’assicurazione sui cruscotti dell’auto. Nell’era digitale anche il contrassegno diventa virtuale. Ad annunciarlo l’Ania, che sta mettendo a punto il progetto del contrassegno virtuale anche e soprattutto per combattere le truffe assicurative. Si tratta infatti di file digitali intestati agli automobilisti, che non avrebbero più l’obbligo di esporre sulla propria auto il tagliando e che quindi non potrà essere contraffatto. L’Ania lavora dalla fine del 2011 a questo progetto che ha come primo obiettivo quello di evitare la falsificazione dei documenti assicurativi, una piaga che colpisce sempre di più, specialmente nelle città del Sud (in particolare a Napoli).

Solo nella città partenopea un quarto degli automobilisti non è in regola con l’assicurazione. Un’enormità. E non a caso il progetto parte proprio dalla città di Napoli . Gli esperti assicurativi hanno fatto sapere che non ci vorrà ancora molto per il grande passo e per dare il via definitivo. La prima fase, ossia la compilazione di un database digitale con archiviate tutte le targhe degli autoveicoli circolanti, è già attuata. Dopo toccherà alla creazione di un elenco di tutti i documenti assicurativi falsificabili da convertire in formato digitale. Infine l’ultima fase, ossia il controllo via satellite dello stati di attivazione o meno dell’assicurazione sulle vetture.

Come dicevamo il tagliando assicurativo digitale vuole evitare le frodi, che nel 2010 sono costate 6 mila interventi del Fondo di garanzia vittime della strada, che si attiva ogni qualvolta a causare un incidente sia un veicolo non coperto da assicurazione. Più ampiamente il sistema del tagliando virtuale è uno dei punti chiave del decreto liberalizzazioni con l’obiettivo di abbattere il costo delle polizze auto. Eppure il tagliando virtuale sta già facendo discutere: le prime a non essere d’accordo sono proprio le compagnie assicurative, dubbiose sulla tecnologia da utilizzare che potrebbe non essere ancora ottimale.