Patente B di secondo livello

Patente B di secondo livello. Potrebbe essere introdotta per permettere ai neopatentati di guidare auto potenti dopo specifici corsi di guida sicura

Continua a tenere banco la riforma del Codice della Strada e dopo lo proposta di sconto per gli autisti che decidono di pagare l’importo della multa in tempi brevi si sta vagliando la possibilità di introdurre una patente di guida di secondo livello che consentirebbe ai neopatentati di poter pilotare auto di grossa cilindrata già dopo il primo anno di guida. L’idea è stata lanciata recentemente da Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’ACI; lo scopo ultimo sarebbe quello di limitare le stragi del sabato sera che ogni anno mietono migliaia di vittime, basti pensare che nel 2010 più di mille ragazzi al di sotto dei 30 anni hanno perso la vita nelle nostre strade. A tale scopo verrebbe introdotto un esame di guida sicura per formare i giovani che desiderino guidare macchine più potenti. Nel febbraio del 2011 era stato introdotto un limite di cilindrata di 70 kW (95,2 CV) per i più giovani ma dopo poco più di un anno il Governo potrebbe cambiare nuovamente la legge.

Secondo Damiani, l’introduzione di una patente a livelli che ricalchi quella prevista per i motocicli otterrebbe come risultato un incremento generale della sicurezza stradale ma non tutti la pensano così. Secondo molti si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di fare cassa mentre altri ritengono che si possano provocare incidenti gravi anche conducendo auto di bassa cilindrata. Un’utilitaria 1.2 è in grado di superare tranquillamente i cento chilometri orari e spesso sono proprio le vetture più minute quelle più pericolose non essendo attrezzate a frenare con la stessa efficacia delle loro sorelle maggiori.

Ma il neo Presidente dell’ACI non si è limitato a proporre un cambio di normativa per la patente B; tra gli obiettivi di Angelo Damiani c’è anche quello di inasprire le pene per i comportamenti più pericolosi alla guida per indurre a prestare maggiore attenzione alla velocità in auto, alla distanza di sicurezza e alle regole di precedenza. Inoltre, il numero uno dell’Automobile Club d’Italia auspica una ristrutturazione dei compiti della Polizia Stradale nonchè una risistemazione delle norme che regolano la sosta dei veicoli per disabili.