Come ridurre i consumi dell’auto e abbattere il costo del carburante

Qualche consiglio utile per risparmiare sul carburante con dettagli tecnici per portare le nostre auto a consumare di meno.

Costo del carburante sempre più elevato? Scopri le cause e come ridurre i consumi della tua auto

In tempi di crisi, bassi salari, è utile conoscere quali sono i modi migliori per risparmiare anche sulla propria auto. Scegliere con cura l’assicurazione auto è un primo passo ma, considerando l’alto costo del carburante, conoscere come ridurre i consumi della propria auto è sempre più importante.
Per poter trovare una soluzione agli alti consumi, bisogna però prima salire alla causa del problema: cos’è che determina i maggiori o minori consumi di un’automobile?
In un mondo ideale, dove non esistono attriti, perdite, dispersioni e inefficienze, un’auto che compie un percorso chiuso, che cioè alla fine del viaggio si ritrova al punto di partenza, non consumerebbe nessuna energia, e quindi nessun carburante: anche se percorresse salite e discese, infatti, al termine del giro si ritroverebbe alla stessa quota, e quindi si vedrebbe restituita tutta l’energia consumata per arrivare in cima alle salite, e tutta l’energia spesa per accelerare verrebbe recuperata frenando.
Nella realtà, ovviamente, bisogna invece tener conto dell’attrito delle ruote (senza il quale l’auto non potrebbe accelerare, non facendo presa le ruote sulla strada), dell’attrito dell’aria (del quale si potrebbe fare tranquillamente a meno… se non fosse che il guidatore deve respirare!), ma soprattutto della scarsa efficienza del motore: si calcola che in media un’auto riesca a utilizzare al massimo 1/4 dell’energia contenuta nella benzina; i restanti 3/4 – ben il 75% – vengono dispersi nell’ambiente sotto forma di calore. Come dire che ogni 100 euro di benzina, 75 se ne vanno letteralmente in fumo, e solo 25 servono a spingere l’auto.

Consumi auto: i vantaggi del motore elettrico

Le cose vanno molto meglio abbandonando i combustibili fossili – sempre più scarsi e sempre più costosi – in favore dell’elettricità: un motore elettrico, infatti, è in grado di trasformare in movimento il 95% dell’energia contenuta nella batteria, sprecando quindi solo 5 euro su 100.
Altro vantaggio esclusivo dell’auto elettrica è il recupero di energia in discesa e in frenata: quando un’auto accelera o si porta in cima a una salita, consuma più energia rispetto al viaggio in pianura a velocità costante; in un’auto a benzina tutta questa energia viene letteralmente buttata via, in forma di calore, quando si rallenta o quando si ridiscende in pianura; un’auto elettrica, invece, può recuperare fino al 90% di questa energia e reimmetterla nella batteria per usarla successivamente. Anche se complessivamente l’energia utilizzata nelle accelerazioni è solo 1/4 del totale consumato dall’auto, è comunque quasi 1/4 di energia che, anziché essere dispersa, viene riutilizzata.

Consumi auto: le cause

Ma anche se elettrica, un’auto deve comunque fare i conti con i suddetti attriti, e poiché le batterie sono attualmente ancora molto costose, per ridurre i consumi, e quindi l’energia necessaria, e di conseguenza dimensioni e prezzo delle batterie, i produttori si ingegnano per ridurre al minimo l’effetto della strada e dell’aria sui consumi, aggiungendo in più altri accorgimenti per eliminare altri sprechi che prima abbiamo omesso:

  • le pompe idrauliche di servofreno e servosterzo consumano energia, ma ne consumano meno se sostituite con sistemi elettromagnetici;
  • i fari con antiche lampadine a incandescenza consumano energia, ma ne consumano molta meno se usano invece luci led o, nelle auto più moderne, luci a fosfori attivati dal laser, a bassissimo consumo ma alto grado di penetrazione della notte;
  • la trasmissione meccanica tra motore e ruote, sempre a causa dell’attrito, consuma energia, quindi gli ingegneri studiano continuamente nuovi cambi, marce e differenziali per ridurre questi attriti, che nelle auto elettriche sono automaticamente annullati se il motore viene montato direttamente all’interno del mozzo delle ruote.

Se sulla progettazione di servofreno, fari e differenziali l’utente non può dare nessun contributo, è invece vero che può influire pesantemente su due grosse cause di dispendio energetico di un’auto: l’attrito delle ruote e dell’aria.

Consumi auto: attrito delle ruote e dell’aria

L’attrito delle ruote, più o meno costante a qualunque velocità, dipende dal tipo di pneumatico utilizzato e dalla pressione di gonfiaggio: scegliere speciali pneumatici a basso attrito di rotolamento, e controllare sistematicamente che la pressione delle gomme sia quella raccomandata dal costruttore, aiuta a ridurre i consumi.
Per quanto riguarda l’attrito dell’aria, esso dipende da due fattori: il Cx, o coefficiente di attrito aerodinamico (chiamato a volte anche Cd o Cw), e l’Area Frontale, cioè l’area della superficie che si otterrebbe “segando” in due la macchina trasversalmente. Più sono alti questi valori, più alto è l’attrito, più alti i consumi, maggiore la spesa annua in benzina.

L’Area Frontale è fondamentalmente “fissata in fabbrica”, e dipende dalle dimensioni dell’auto: un SUV alto 2 metri e largo altrettanto avrà un’area di oltre 3 metri quadri, mentre un’auto sportiva ribassata alta un metro avrà un’area frontale pari alla metà.
In più, ad esempio, montare un portapacchi sul tetto aumenta ulteriormente l’area frontale.
Il Cx, invece, dipende dal profilo dell’auto, ma anche dalla scabrosità della superficie: ogni specchietto, antenna, maniglia, paraurti e quant’altro sporga dalla carrozzeria aumenta il Cx; ma anche un finestrino aperto produce irregolarità nella superficie, aumentando quindi il Cx, così come il portapacchi, essendo composto di forme irregolari, oltre all’area frontale contribuirà anche al Cx.

Tutti questi fattori che influenzano il Cx hanno tanto più impatto sui consumi quanto più e alta la velocità del mezzo: si pensi che un’auto con Cx=0,3 richiede una potenza di 13 kW per viaggiare a 100 km/h e 22 kW per viaggiare a 130 km/h; aumentando il Cx di solo 0,10 (30%) le potenze necessarie passano rispettivamente a 16 e 27 kW, con un incremento di 3 e 5 kW rispettivamente; assorbire 5 kW in più per un’ora significa consumare 5 kWh in più, che equivalgono a circa 2 litri di benzina (considerando 10 kW/L ed efficienza del 25%), quindi oltre 3 euro in più per ogni ora di viaggio a 130 km/h. Nel caso peggiore di portasci illustrato in figura, con un incremento di Cx pari al 38%, si passerebbe da un Cx di 0,3 a 0,41, con un costo aggiuntivo orario in autostrada di 4 euro (6 kW) (e senza nemmeno contare gli sci, o quanto ancorato al portapacchi, e l’aumento di area frontale).
I calcoli diventano ancora più drammatici confrontando un SUV con una berlina: un SUV, oltre a un Cx alto dovuto al fatto di essere molto squadrato, ha anche lo svantaggio di una grossa area frontale: si può quindi stimare l’eccesso di potenza assorbita da un SUV rispetto a una berlina, viaggiando a 130 km/h, in oltre 15 kW (40 kW necessari contro 22), che si traducono in 10 euro l’ora in più viaggiando a 130 all’ora.