A Bolzano la prima centrale per produrre idrogeno

Se la parola “centrale” non suona mai come amica dell’ambiente, questa volta la questione è ben diversa. Nasce a Bolzano la prima centrale italiana per la produzione di idrogeno. Sarà attiva dall’anno prossimo, si chiamerà H2-Sudtirol e sarà la prima centrale che produrrà idrogeno da fonti rinnovabili per fornire il combustibile necessario ad alimentare un nuovo parco macchine completamente a zero emissioni. Il progetto vede la collaborazione tra l’Istituto per le Innovazioni Tecnologiche, che gestirà il centro,

la A22 che ha messo a disposizione l’area e gli edifici in cui sorgerà la centrale e il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale che cofinanzia l’iniziativa. I primi ad utilizzare l’idrogeno della centrale, una volta ultimati i lavori, saranno cinque autobus che serviranno l’area metropolitana di Bolzano, dopodiché sarà possibile rifornire un’intera flotta di autovetture a celle a combustibile, prevista per la fine del 2013. L’idea alla base è quella di posizionare strategicamente l’idrogeno sul mercato energetico locale come “il carbone del futuro” e di raggiungere l’indipendenza energetica. L’iniziativa sostenibile si inserisce in un progetto di più ampio respiro che prevede la creazione di una rete che va da Palermo a Monaco con una centrale di rifornimento di idrogeno ogni 100 km. Il punto focale del progetto è la produzione di idrogeno attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Nella futura H2-Sudtirol l’energia elettrica necessaria per l’elettrolisi verrà prodotta da fotovoltaico di giorno, mentre durante la notte sarà sfruttata l’energia idroelettrica delle centrali della zona, corrente elettrica poco sfruttate e sempre disponibile. L’acqua sarà invece fornita da cisterne per il recupero dell’acqua delle precipitazioni. Si tratta di centro tecnologico vero e proprio dove potranno essere prodotti 500 kg di idrogeno al giorno, in grado di rifornire 500 auto ad idrogeno con un percorso medio di 40 km. Un ciclo chiuso, rinnovabile e sostenibile che fa pensare ad un futuro tecnologicamente avanzato ma molto più vicino all’ambiente e a chi lo abita.