Come calcolare il costo dell’energia elettrica

Sono molte le spese che gravano sulle famiglie, e di cui non si può proprio fare a meno: dall’assicurazione auto, alle bollette di luce e gas.
In particolare, quando arriva il momento di pagare le bollette, non sempre è semplice capire quali consumi hanno gravato sulla nostra spesa mensile. Può accadere, infatti, che i consumi oscillino tra una soglia medio-bassa ad una cifra decisamente poco sostenibile, motivo per cui è lecito chiedersi cosa poter fare per ridurre le spese, magari abbassando i consumi in casa ma senza rinunciare ad uno stile di vita confortevole.
Diventa così essenziale imparare a leggere la propria bolletta e valutare il consumo effettivo di ogni elettrodomestico presente in casa: servirà anche, nel libero mercato, a valutare tutte le possibili offerte di energia elettrica e magari, a cambiare operatore sottoscrivendo un nuovo contratto più conveniente.
Per non parlare del fatto che, saper calcolare quanti kWh si consumano, ci aiuterà ad evitare possibili fregature, evitare errori nel dettaglio della bolletta, ma soprattutto ci farà rendere conto del reale consumo. Quindi, possiamo imparare a risparmiare stando attenti agli sprechi inutili. Sono proprio alcuni piccoli accorgimenti nell’uso degli elettrodomestici che ci fanno risparmiare gran parte dell’energia elettrica.

Come leggere la bolletta della luce

La bolletta della luce va letta in modo corretto e analizzata a fondo. Per farlo bisogna individuare, all’interno della bolletta, tutta la parte del dettaglio in cui vengono riepilogate le letture eseguite sul contatore e il consumo eseguito in un determinato periodo.
Come si trova il consumo giornaliero? Basterà dividere il consumo per il numero di giorni indicati nel periodo di lettura, che normalmente fa riferimento al bimestre precedente. È da questo dato che potete iniziare a tagliare i costi dell’energia elettrica. Da qui, infatti, si può programmare una riduzione dei consumi e, con la bolletta successiva, verificare se effettivamente il calo del consumo di elettricità c’è stato.

Come calcolare il consumo di energia degli elettrodomestici

In realtà, valutare il consumo giornaliero dei propri elettrodomestici non è affatto difficile. Sarà possibile, infatti, fare una stima massima di quanto consumato, prendendo il consumo in kWh di un elettrodomestico e moltiplicandolo per le ore in cui rimane acceso giornalmente. Facciamo un esempio:

  • un frigorifero rimane accesso 24 ore su 24, tutti i giorni, ed ha un consumo annuo di 175 kWh (stimato su un modello di classe A+++).
  • Considerando che il prezzo medio per l’energia elettrica è di 0.20 euro al kWh, basta moltiplicare il valore ottenuto dalla stima precedente con il prezzo dell’energia elettrica, arrivando ad un totale di 35,00 euro annui.

Se questa cifra può sembrare poca cosa, specie se spalmata su 12 mesi, bisogna valutare che si tratta soltanto del consumo di un elettrodomestico: bisogna poi sommare, infatti, le stime dei consumi degli altri elettrodomestici presenti in casa, anche in preaccensione (come la televisione e il monitor del computer). Una volta fatto questo calcolo, sarà possibile riflettere su come procedere. Una buona idea potrebbe essere quella di sostituire gli elettrodomestici di classe più bassa (ad esempio, classe A, B o C) o di spegnere gli elettrodomestici in preaccensione.

Dispositivi per il conto delle spese energetiche

Così come esistono strumenti per il calcolo dei consumi di carburante, da qualche anno, sono in vendita dei dispositivi in grado di calcolare il consumo effettivo di ogni elettrodomestico. Questi accessori si presentano come dei riduttori per le prese e vanno inseriti tra la presa elettrica e l’attacco del nostro elettrodomestico da monitorare: sarà il dispositivo a valutare il consumo giornaliero e a darci un’idea di quanto speso per le diverse operazioni quotidiane.

Consumo di Energia: le fasce orarie

Molte aziende che si occupano della distribuzione di energia elettrica hanno ben pensato di proporre ai loro clienti una suddivisione dei costi per fascia. L’idea alla base è quella di dividere la giornata in due fasce:

  • la prima, dalle 7 alle 19, con una tariffa per kWh più alta
  • la seconda, dalle 19 alle 7, con una tariffa agevolata.

Si tratta di un compromesso pensato per agevolare i nuclei familiari che, trascorrendo gran parte della loro giornata fuori casa, possono attivare i grandi elettrodomestici (come lavastoviglie e lavatrice) in orario serale, dedicandosi ai doveri domestici, risparmiando notevolmente sui consumi. Bisogna, tuttavia, prestare attenzione: spesso, bisogna chiedere l’attivazione della tariffa con fascia bioraria al momento della stipula del contratto di fornitura, altrimenti le compagnie tenderanno ad attivare una tariffazione unica.