Area C compie un anno: primi bilanci

La tanto odiata Area C, l’area a traffico limitato del centro di Milano, compie un anno. E si fanno i primi bilanci sul discusso provvedimento che richiede il pagamento di un ticket di 5 euro (2 per i residenti) per gli automobilisti che vogliono accedere nella Cerchia dei Bastioni e accedere al centro città. Secondo i risultati, l’Area C ha fatto bene all’ambiente e ha ridotto lo smog, oltre a ridurre notevolmente il traffico nella zona di riferimento. Si parla di 41mila ingressi in meno al giorno.

Con gli introiti ottenuti dal pagamento del ticket, ha spiegato il Comune di Milano, sono stati fatti investimenti sui mezzi pubblici. In realtà l’obiettivo principale della congestion charge era quello di diminuire il traffico cittadino per migliorare la qualità dell’aria e allo stesso tempo far capire che è possibile utilizzare mezzi alternativi all’auto. Risultato ottenuto, visto che l’uso dei mezzi pubblici è aumentato e sempre più milanesi, con il tempo, stanno decidendo di lasciare l’auto a casa (complice anche il prezzo della benzina).

Secondo i dati che sono stati forniti da Palazzo Marino il traffico è calato e gli introiti, oltre 13 milioni di euro sono stati usati da un lato per il potenziamento di metropolitane, tram e autobus e dall’altro per l’attuazione del progetto del bike sharing. Le risorse del 2012 di Area C sono arrivate da titoli cartacei e parcometri, da Telepass, da Pin attivati sul sito internet di Area C, dalle attivazioni di Rid e da attivazioni effettuate agli sportelli bancomat di Intesa Sanpaolo. Due i mesi in cui le entrate per Area C sono state più alte: aprile (2 milioni e 200 mila euro) e ottobre (2 milioni e 700 mila euro). Il Comune ha voluto sottolineare, visto che le polemiche sono ancora tante, che il il ticket ha realmente avuto effetti benefici sui livello di inquinamento presenti in città. Dall’ultima campagna di monitoraggio del Black Carbon emerge che le concentrazioni di Black Carbon sono più basse in Area C in media del 33% nella prima settimana (con riscaldamenti spenti) e del 12% nell’ultima settimana (con riscaldamenti accesi).