L’attestato di rischio: perché è fondamentale per stipulare polizze auto e moto

Attestato di rischio: cos’è?

Sebbene si tratti di uno dei documenti più richiesti, l’attestato di rischio sembra essere ancora oggi una fonte di mistero per molti guidatori. Occorre, allora, entrare nel dettaglio e comprendere cosa sia e quali informazioni riporti. L’attestato di rischio può essere definito, in maniera molto sintetica, come un certificato compilato per dimostrare il trascorso assicurativo del guidatore, ovvero, il numero di incidenti causati negli ultimi cinque anni e la classe di merito di appartenenza. Si tratta, quindi, di un documento in costante aggiornamento ed essenziale per la stipula di una nuova assicurazione auto o assicurazione moto. Disponibile ormai dal 2015 in formato esclusivamente elettronico, può essere richiesto in cartaceo per il calcolo di un preventivo assicurativo ma non per l’effettiva stipula del contratto.

Attestato di rischio: il calcolo del preventivo

Il motivo che rende l’attestato di rischio un documento tanto importante è il suo ruolo fondamentale al momento del calcolo del preventivo del premio assicurativo. L’attestato di rischio, infatti, contenente la classe di merito di appartenenza deve essere presentato al responsabile della compagnia di assicurazioni, unitamente a:

  • codice fiscale dell’assicurato
  • documento di identità del contraente
  • libretto di circolazione del veicolo da assicurare

Senza uno di questi documenti, il preventivo non può essere effettuato e il contratto non potrà essere stipulato. Normalmente, l’attestato di rischio viene concesso all’assicurato 30 giorni prima della scadenza della polizza, così da permettere tempestivamente al guidatore di calcolare il preventivo per l’assicurazione e decidere se rinnovarla o cambiarla.

Attestato di rischio: la legge Bersani

Molti avranno sicuramente sentito parlare dell’attestato di rischio poiché citato tra i documenti che è necessario presentare alla compagnia di assicurazione per godere dei vantaggi della legge Bersani. Ciò è dovuto al fatto che l’attestato di rischio dimostra la classe di merito di un conducente: presentando questo documento e lo stato di famiglia, sarà possibile ereditare la classe di merito di un componente del nucleo familiare o avere la stessa classe di merito su un secondo mezzo da assicurare. Si tratta di un ottimo modo per abbattere i costi ma attenzione: la legge Bersani si applica solo a veicoli della stessa tipologia, ad esempio auto o moto, mai a mezzi differenti (ovvero, non è possibile passare la classe di merito della propria auto alla moto appena acquistata).

Attestato di rischio: la denuncia del sinistro

Affinché l’attestato di rischio sia sempre correttamente aggiornato, è necessario provvedere tempestivamente alla denuncia di qualsiasi sinistro. Sarà sufficiente contattare un delegato della propria compagnia di assicurazioni, chiamare il call center dedicato o, in alcuni casi, compilare il modulo presente nella propria area personale, così da poter segnalare immediatamente la presenza di qualsiasi problema e attendere che la compagnia assicurativa registri il tutto sul proprio database. La mancanza di una dichiarazione o la presenza di irregolarità potrebbe portare ad ulteriori controlli e ad eventuali sanzioni.

Attestato di rischio: quali veicoli si possono assicurare?

Che si tratti di auto o moto, ogni veicolo dispone di un proprio attestato di rischio. Non ci sono limitazioni particolari per i mezzi da assicurare: il nuovo formato elettronico permette alle compagnie di avere una chiara visione della posizione assicurativa del loro cliente e di intervenire immediatamente in caso di irregolarità. Del resto, grazie al comodo database, sarà possibile controllare in tempo ogni eventuale tentativo di frode e denunciare immediatamente alle autorità competenti: si tratta di una scelta che ha permesso alla burocrazia di funzionare in maniera più precisa e ai clienti di ottenere maggiori certezze nella compilazione del loro attestato di rischio.

Attestato di rischio: casi particolari

L’attestato di rischio ha una validità di cinque anni, dal momento dell’emissione. Ciò vuol dire che un guidatore che ha maturato una classe di merito ben precisa potrà mantenerla per i cinque anni successivi, salvo alcune eccezioni. Nel caso in cui si sia registrato un decesso a seguito del sinistro causato o si sia registrato un caso di guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, la compagnia assicurativa potrà decidere di declassare notevolmente il proprio assicurato, penalizzandolo per la propria condotta.

Attestato di rischio: contatti utili

Nel caso in cui non sia ancora stato ricevuto l’attestato di rischio o sia stato smarrito, è bene contattare la propria compagnia assicurativa e richiederne una copia. Sarà possibile farlo, utilizzando:

  • il call center dedicato e mettendosi in contatto con un operatore che provvederà all’invio della documentazione tramite posta raccomandata o mail
  • uno degli sportelli presenti sul territorio e richiedendo al personale il rilascio della documentazione
  • il numero di fax o l’indirizzo mail e chiedendo una copia dell’attestato
  • la propria area personale del sito della compagnia e accedendo alla sezione dedicata all’archiviazione dei documenti utili