RC auto, la beffa delle tariffe “unisex”

Ricordate la direttiva anti discriminazioni per le donne al volante? Le tariffe assicurative non dovevano, e non potevano fare differenze tra i sessi nell’applicazione delle tariffe. Ebbene, a seguito della normativa, ora le donne pagano ben il 18% in più di RC auto. Un paradosso, ma è così. Gli ultimi sei mesi hanno visto schizzare le tariffe assicurative per il gentil sesso, che a questo punto è ancora più discriminato di prima. Nell’applicare le attuali tariffe (post direttive) assicurative, infatti, moltissime donne, che prima pagavano meno perché guidatrici da sempre prudenti, ora si ritrovano a pagare ben di più.

Facciamo un passo indietro per capire che cosa sta accadendo. Il 1 marzo 2012, la Corte di giustizia europea emana una sentenza contro le discriminazioni di genere. A quel punto si scatena un putiferio, visto che in tanti, Ania compresa, prevedono un netto rialzo delle tariffe assicurative. Passano i mesi e il 21 dicembre 2012 la norma entra in vigore anche in Italia. Da quel momento è vietato discriminare fra uomini e donne nel calcolo dei premi di assicurazione.

Che cosa accade dal quel momento, è scritto in una ricerca dell’Università di Verona, che ha messo a confronto oltre 2.500 preventivi (periodo luglio 2012 e  gennaio 2013). Da questi dati è emerso, appunto, che la norma antidiscriminazione, al posto di favorire le donne e abbassare i prezzi RC auto per loro, ha avuto esattamente l’effetto opposto. I premi per il gentil sesso sono aumentati del 18% (14esima classe per le giovani guidatrici al primo contratto di assicurazione). Quasi come un dispetto, c’è stata, secondo la ricerca, una netta diminuzione pari a quasi il 10% per gli automobilisti uomini inesperti.

Vediamo il confronto. Prima della norma, le donne pagavano circa a 600 euro in meno rispetto agli uomini. Ora, con le nuove tariffe pagano 350 euro in più. Il tutto a vantaggio degli uomini, che pagano rispetto a prima circa 250 euro in meno. Grandissime le differenze di tariffe tra le diverse compagnie. Sempre secondo lo studio, nella tariffa “no discriminazioni” si vede un +6% per Generali e addirittura un +19% per Fonsai. “In realtà – ha spiegato il professor Cipriani che si è occupato della ricerca – l’aumento per le giovani donne rispetto agli uomini in seguito alle polizze unisex è certamente superiore al 18%. Perché le compagnie avevano già iniziato ad adeguarsi in vista delle polizze unisex, e l’Isvap aveva già registrato nel suo rapporto rincari doppi per le donne rispetto agli uomini”. Insomma, una beffa che pesa ancora più di prima sulle donne.