Inquinamento da mezzi pesanti: costa 46 milioni di euro

Aumentare le tariffe per i camion e reinvestire i proventi in mobilità sostenibile e trasporti a basse emissioni: è questa la strada tracciata dall’AEA, l’agenzia europea dell’ambiente. Secondo uno studio stilato dall’entità, ogni anno si spendono tra i 43 e i 46 miliardi di euro in spese sanitarie dovute all‘inquinamento atmosferico generato dai mezzi pesanti. Una percentuale che oscilla tra il 40 e il 50 per cento della contaminazione da ossido di azoto (NOx) e da materiale particolato sottile (PM 2.5) è dovuta alla circolazione di TIR e autocarri nelle strade del vecchio continente e se questo non fosse abbastanza, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha stabilito che il gasolio utilizzato dagli autotreni è molto più inquinante della benzina e suoi gas di scarico sono cancerogeni.

La ricerca promossa dall’AEA prende in considerazione i 27 paesi che compongono l’Unione Europea più Islanda, Norvegia, Svizzera, Liechtenstein e Turchia. I risultati hanno evidenziato che le zone a più alto tasso di inquinamento sono la valle del Ruhr in Germania, l’area metropolitana di Barcellona, Zurigo e Bucarest. In Italia la zona maggiormente affetta dalla contaminazione atmosferica è risultata essere la provincia milanese. Il costo medio di un camion di terza classe (Euroclass III) con una stazza compresa tra le 12 e le 14 tonnellate varia da paese a paese: in Svizzera la cifra si attesta sui 12 centesimi per chilometro mentre in Germania, Austria, Italia, Romania e Lussemburgo scende a quota 8 centesimi per chilometro. I paesi più economici sono invece Finlandia, Malta e Cipro che hanno un costo al chilometro pari a 5 centesimi d’euro. La differenza in termini di costi deriva dal fatto che l’inquinamento atmosferico provoca danni maggiori nelle zone ad alta densità abitativa o in tutte quelle aree interne o montagnose dove la scarsa ventilazione non favorisce un ricambio dell’aria (come ad esempio la pianura padana).

Secondo la relazione dell’AEA, una misura corretta sarebbe quella di far ricadere sulle compagnie di trasporto i costi derivanti dall’inquinamento atmosferico. In questo modo, le aziende sarebbero obbligate a cambiare il proprio parco di mezzi pesanti privilegiando autocarri con un minor impatto ambientale. In Svizzera hanno già adottato una legislazione di questo tipo; tutti gli altri paesi dovranno invece presentare la loro proposta di legge all’AEA entro e non oltre ottobre di quest’anno. L’obiettivo dell’agenzia europea dell’ambiente, oltre al risparmio, è quello di migliorare la salute di tutti i cittadini, specie quelli che vivono a ridosso delle maggiori arterie di trasporto.